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Ultimo appuntamento con “I Colloqui dell’Abbazia. Il viaggio della carta geografica di Livio Felluga”, prima della pausa estiva e quindi della ripresa settembrina. Oggi, alle 18, ci sarà infatti l’incontro con lo scrittore veneziano Gianni Dubbini Venier che sarà ospite della fortunata manifestazione letteraria nel millenario complesso abbaziale. L’autore, dialogando con la giornalista Margherita Reguitti, curatrice della rassegna con Elda Felluga, presenterà “L’Avventuriero. Sulle tracce di Niccolò Manucci da Venezia allo stretto di Hormuz” pubblicato per Neri Pozza editore. Un reportage e una ricerca storica, ma anche un viaggio di formazione, attraverso le geografie culturali più complesse e affascinanti della nostra contemporaneità: un viaggio oggi irripetibile.
L’Abbazia di Rosazzo. (Foto Luigi Vitale)
Si salperà a bordo di un veliero del 1653, in un freddo novembre dal porto di Venezia, assieme al protagonista Nicolò Manucci. Nel Seicento, Venezia rimaneva, assieme a Lisbona, Amsterdam e Londra, una delle principali porte europee verso le sconfinate terre dell’Asia. Da lì partivano mercanti, ambasciatori, consoli, cartografi, navigatori e spie. Nicolò Manucci non era però nessuno di questi. Aveva quattordici anni, era di umili origini ed era appena scappato di casa. A bordo di quella nave il ragazzo venne reclutato da un aristocratico inglese con un braccio solo: Lord Bellomont. L’antesignano agente segreto di Sua Maestà britannica stava svolgendo una delicata missione diplomatica alla corte di Persia. Una volta approdati nel porto ottomano di Smirne, la destinazione dei due avventurieri sarebbe diventata Isfahan, la capitale dell’impero safavide. Isfahan all’epoca veniva soprannominata in persiano «nisf-i-jahan», «la metà del mondo». Per arrivare nella «la metà del mondo» Manucci e Lord Bellomont avrebbero dovuto attraversare in carovana la Turchia, l’Armenia e gli sconfinati altopiani desertici dell’Iran. Tre secoli dopo, tra l’estate del 2015 e l’inverno del 2016, l’autore si è messo sulle tracce di Manucci assieme alla fotografa Angelica Kaufmann, dalla quale potremo ammirare il reportage fotografico. Il viaggio procede da Venezia a Smirne allo stretto di Hormuz, oltre cinquemila chilometri via terra, un lungo e impervio tragitto attraverso le frontiere militarizzate delle più instabili regioni del pianeta.
L’incontro è inserito nella rassegna promossa e realizzata dalla Fondazione Abbazia di Rosazzo e dalla Livio Felluga, affiancate da Vigne Museum associazione culturale e Comune di Manzano, con il sostegno di Banca Intesa SanPaolo. Gli incontri della rassegna riprenderanno a settembre. Per chi desiderasse avere notizie sempre aggiornate sugli eventi in Abbazia di Rosazzo, si consiglia l’iscrizione alla newsletter direttamente dalla home page del sito www.abbaziadirosazzo.it
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Gianni Dubbini Venier, veneziano, si è laureato in Storia all’Università Statale di Milano. Nel 2013 si è specializzato in Archeologia della Via della Seta e in Storia dell’Arte dell’Asia
Meridionale alla School of Oriental and African Studies (SOAS), University of London, anno in cui è stato anche postgraduate fellow presso la Royal Geographical Society. È autore di
varie pubblicazioni accademiche in italiano e inglese e ha curato mostre fotografiche a Milano e a Venezia sul viaggio di Manucci. Ha tenuto conferenze in Italia, Londra, Edimburgo,
Lisbona e al MET di New York. È membro dell’Indian Art Circle della SOAS. Ha viaggiato con lo zaino in spalla in molti paesi di Medio Oriente, Caucaso e soprattutto in Iran e in India.
Angelica Kaufmann è nata a Milano. Ha studiato e lavorato a Edimburgo, Londra, New York, Tokyo, Gerusalemme, Istanbul e nel frattempo ha viaggiato molto. La macchina
fotografica è da sempre la sua migliore compagna di viaggio. È stata finalista ai concorsi del National Geographic Traveller UK, The Independent Photographer e della World Bank, oltre che ai Magnum Photography Awards e ai Siena International Photo Awards. Le sue immagini sono state pubblicate sulle più note testate giornalistiche italiane e internazionali.
Si avvisa che un tratto della Strada Provinciale 109 – Via Abate Geroldo proveniente da Dolegnano, è CHIUSA per lavori in corso. Per raggiungere l’Abbazia di Rosazzo, si consiglia di intraprendere Via del Sole proveniente da Case di Manzano o la Strada Provinciale 109 – Via Abate Colonna proveniente da Oleis di Manzano.
Ingresso libero fino al raggiungimento dei posti disponibili. Tutte le informazioni sul sito: www.abbaziadirosazzo.it e sulle pagine social.